World Combat Games: Brilla l'Italia del Grappling (articolo di Mario Brugnolini)
Si è conclusa oggi a San Pietroburgo la II edizione degli "World Combat Games", le cosiddette Olimpiadi degli Sport da Combattimento, che dal 18 Ottobre in poi hanno tenuto banco nella splendida atmosfera della storica città russa. Dal Judo al Karate, dal Sumo al Sambo, dal Muay Thay al Savate, dal Kick Boxing al Grappling e via discorrendo, 1300 atleti, provenienti da 140 paesi diversi, si sono affrontati dando spettacolo sui variopinti tatami e sull'appariscente ring della sontuosa manifestazione che è stata incessantemente trasmessa in tutto il mondo in diretta streaming.
Se la Russia ha senz'altro dominato, primeggiando in quasi tutte le 15 discipline presenti, seguita a distanza da Francia e Giappone, l'Italia non ha certo sfigurato. In particolare l'Italia del Grappling, che schierava ben sei atleti, qualificatisi con le vittorie internazionali ottenute nei due anni precedenti, si è brillantemente comportata giungendo terza nel medagliere per nazioni dietro allo strapotere della Russia e alla determinata Polonia: a livello individuale i nostri atleti hanno conquistato due medaglie d'argento nella specialità "Gi" (con kimono), meglio conosciuta come Brazilian Jiu Jitsu, grazie alle ottime prestazioni del monumentale Ivan Tomassetti (92 Kg.) e dell'elettrizzante Simone Franceschini (71 Kg.), entrambi campioni del mondo in carica; ed una medaglia di bronzo nel Grappling "No Gi" (senza kimono) con il pluridecorato Luca Anacoreta.
Da notare l'incomprensibile assenza nella manifestazione delle Mixed Martial Arts, non presenti anche nella I edizione svoltasi a Pechino tre anni fa: una grave nota dolente su cui attentamente riflettere.....!
Mario Brugnolini
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