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Le MMA sono antitetiche all'estremismo di destra

Le MMA sono antitetiche all'estremismo di destra

25 aprile 2020 - In occasione dell' Anniversario della Liberazione d'Italia dal nazifascismo, si segnala il libro "L'educazione di un fascista", edito da Giangiacomo Feltrinelli Editore https://m.feltrinellieditore.it/opera/opera/leducazione-di-un-fascista/ , in cui Paolo Berizzi, un coraggioso giornalista che per le sue inchieste sul mondo dell'estremismo nero ha subito gravi minacce e atti intimidatori da gruppi nazifascisti e vive sotto scorta, riporta le sue indagini sui tentativi di infiltrazione degli estremisti neri nel mondo degli sport di combattimento.

Nel libro è pubblicata una intervista al Presidente federale Saverio Longo che, usando parole molto nette, ha chiarito ancora una volta quanto siano lontani i nobili valori che trasmettono le MMA dagli ideali dell’estremismo di destra.

Il Presidente ha sottolineato con forza che la comunità italiana delle MMA è sana ed è composta da persone appassionate dello sport che nulla hanno a che fare con questi ambienti estremisti e che da parte della Federazione non viene tollerato nessun tipo di comportamento che possa far accostare lo sport delle MMA all’ideologia di estrema destra o a qualsiasi ideologia che esalti la violenza criminale e la discriminazione basata sull’etnia, sulle caratteristiche somatiche, sulla nazionalità e sull’orientamento sessuale.

Il Presidente ha affermato che: "L'estremismo di destra insegna a sopraffare i più deboli. Le MMA insegnano ad aiutare e a difendere i più deboli. Per questo, dal mio punto di vista, l'estremismo di destra è antitetico alle MMA".

Si riportano di seguito le risposte del Presidente federale pubblicate nel libro:

“Saverio Longo è il presidente della FIGMMA. Esordisce così: "Io contro questi [gruppi neofascisti] sto facendo un muro contro muro. Dal 2009, quando ho preso in mano la Federazione". La domanda è quella che non posso non fargli per prima. Com’è possibile che l'estrema destra cerchi di prendersi pezzi del loro mondo – suo e di migliaia di atleti, palestre, associazione, circoli – , partendo addirittura dai giovani e dai giovanissimi? Longo sospira: "Faccio una premessa, lo scriva pure: io questi gruppi li detesto. La scorsa estate come FIGMMA – e cioè l'unica Federazione Italiana che opera sotto il controllo del CONI [attraverso le federazioni FIJLKAM e FIWUK] – abbiamo inserito nella pagina federale una norma con la quale condanniamo e vietiamo ogni forma di estremismo politico, di razzismo, di discriminazione di qualsiasi tipo, etnica, sessuale, religiosa. Sto facendo una battaglia ferrea contro i tentativi continui da parte di questi partiti e movimenti di infiltrare il nostro sport. Ci sono tanti estremisti di destra che praticano le MMA, il Grappling, il Brazilian jiu-jitsu: non posso impedirglielo, ovviamente. Come non posso impedire a nessuno di tatuarsi una svastica o una croce celtica sul braccio o su una gamba. Ma sul sito internet della IMMAF – la Federazione internazionale delle MMA – ho espresso tutto il mio orrore e ho ricordato che lo statuto e il codice di condotta della IMMAF-WMMAA condannano fermamente qualsiasi tipo di discriminazione e di violenza criminale. Alcune organizzazioni politiche estremiste spesso cercano di convogliare in modo opportunistico l'esuberanza giovanile. L'estremismo di destra insegna a sopraffare i più deboli. Le MMA insegnano ad aiutare e a difendere i più deboli. Per questo, dal mio punto di vista, l'estremismo di destra è antitetico alle MMA. Non tollereremo nessun comportamento che possa portare ad accostare le MMA a ideologie razziste e nazifasciste. La comunità italiana della MMA ha gli anticorpi necessari per difendersi dal cancro dell'estremismo. Anche in uno stato che, purtroppo, permette ai neofascisti di candidarsi alle elezioni politiche e di occupare impunemente stabili pubblici".

Diecimila atleti praticanti. La metà sotto i 18 anni. 192 società sportive affiliate. 3800 atleti tesserati sono i numeri della FIGMMA.

Cito a Longo casi di associazioni, circoli e atleti che usano lo sport e le gare per fare propaganda. Gli faccio i nomi di Alex "kamikaze" Celotto, il fighter che ha la svastica e il busto di Hitler tatuati su coscia e addome, di Matteo Minonzio, aquila nazista e croce celtica sulla schiena. Delle loro palestre, del loro giro di atleti e allievi, anche giovanissimi. "Alcuni di questi sono atleti professionisti”, precisa il Presidente della FIGMMA. “La Federazione ha un regolamento, gliel'ho detto. Se mi mandano una locandina di Celotto con la svastica sa cosa faccio? La cestino”.

Domanda: "Scusi, ok il regolamento, ok la norma. Ma concretamente, la Federazione può evitare il tesseramento di queste squadre o associazioni dietro le quali si fa propaganda e si usa lo sport come strumento politico?". La risposta di Longo è onesta, ma fa scricchiolare il muro: "Se un'associazione dilettantistica si presenta con tutte le carte in regola, cioè con lo statuto dove non c'è nessun accenno o connessione con gruppi o contenuti politici, io devo seguire le regole: e la devo tesserare. Quale associazione metterà nel suo statuto che è di estrema destra o razzista o altro? Abbiamo una commissione federale che vigila sui comportamenti e sul rispetto del nostro regolamento. Chi sgarra è fuori. Rispetto a 10 anni fa, oggi è molto meglio, abbiamo fatto un po' di piazza pulita. Certo, è un problema e lo combattiamo ogni giorno. Però mi creda, questo sport per gli adolescenti è eccezionale. E’ formativo, è educativo. I bambini all'asilo fanno la lotta. È una cosa sana. Sbagliano le mamme a fermarli quando lottano. Noi invogliamo gli adolescenti a venire in palestra. Si sfogano, canalizzano l'energia e l'aggressività. Che non deve essere castrata, altrimenti è peggio. Tra i 12 e i 18 anni hai il fuoco dentro, hai bisogno di uno sfogo fisico: è quello del combattimento è il più completo. Il problema è chi propone una visione mussoliniana di questo sport meraviglioso. Nel ventennio fascista si esaltava la fisicità, la forza, veniva inculcata nel cittadino la visione del superuomo, e chi era debole non veniva considerato all'altezza. Tutta roba lontanissima da me e dall'impostazione che ho cercato di dare alla Federazione. È una lotta dura, ma la combatto ogni giorno e continuerò a farlo".

 

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