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Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo

Festa della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo

25 aprile 2021 – Oggi l’Italia celebra il 76° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La FIGMMA partecipa moralmente alle manifestazioni celebrative delle Istituzioni dello Stato, delle Forze Armate e delle Forze di Polizia, che rendono omaggio ai martiri e ai caduti partigiani per onorare la loro memoria e trasmettere alle nuove generazioni i valori dell’antifascismo e della lotta di liberazione e per ricordare le donne e gli uomini che subirono per oltre un ventennio la violenza e l’odio del regime mussoliniano con il carcere, il confino e persecuzioni di ogni tipo.

La Festa della Liberazione è la festa di tutti coloro che credono nella nostra Costituzione, fondata sui valori della libertà e dell’antifascismo, ed hanno a cuore la libertà, la giustizia, l’uguaglianza, la solidarietà e la democrazia.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha dichiarato:

Mi auguro che molti giovani abbiano l'opportunità di conoscere le storie di tanti combattenti per la libertà che sono stati torturati e uccisi, di capire fino in fondo il senso del loro sacrificio. E di comprendere che, senza il loro coraggio, oggi non avremmo le libertà e i diritti di cui godiamo. Il dovere della memoria riguarda tutti. Nessuno escluso. Assistiamo oggi, spesso sgomenti, ai segni evidenti di una progressiva perdita della memoria collettiva dei fatti della Resistenza, sui valori della quale si fondano la Repubblica e la nostra Costituzione. E a troppi revisionismi riduttivi e fuorvianti. Ecco perché questa ricorrenza non deve invecchiare, non deve subire l'usura del tempo. Nel conoscere in profondità la storia di quegli anni, del fascismo e dell'occupazione nazista, saremo più consapevoli dell'importanza dei valori repubblicani e di come sia essenziale difenderli ogni giorno. Constatiamo inoltre, con preoccupazione, l'appannarsi dei confini che la Storia ha tracciato tra democrazie e regimi autoritari, qualche volta persino tra vittime e carnefici. Vediamo crescere il fascino perverso di autocrati e persecutori delle libertà civili, soprattutto quando si tratta di alimentare pregiudizi contro le minoranze etniche e religiose. Il linguaggio d'odio, che sfocia spesso nel razzismo e nell'antisemitismo, contiene sempre i germi di potenziali azioni violente. Non va tollerato. E' una mala pianta che genera consenso per chi calpesta libertà e diritti ma diffonde soprattutto il veleno dell'indifferenza e dell'apatia. Insieme ai partigiani e ai combattenti per la libertà, vi furono molti che si voltarono dall'altra parte in cui è più facile far finta di niente. Nell'onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti, noi italiani, “brava gente”. Dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale. Significa far morire, un'altra volta, chi mostrò coraggio davanti agli occupanti e ai loro alleati e sacrificò sè stesso per consentirci di vivere in un Paese democratico”.

W la Liberazione! W la Libertà! W l’Antifascismo!

 

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